Nobiltà ce n'è veramente poca nel chiedere un risarcimento di 260 milioni di euro da parte dei discendenti di casa Savoia. 170 milioni di euro per i danni morali subiti da Vittorio Emanuele (ma perchè, ha una morale uno così?) e 90 milioni per il pargolo Emanuele Filiberto.

A questo aggiungiamo la richiesta di restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana.

E meno male che quando soffrivano nel loro disagiato esilio avevano affermato che, se fossero rientrati, non avrebbero avanzato alcuna richiesta di risarcimento. Quando si dice "dare la parola", da un re e da un principe poi.

Oggi leggo che le sorelle di Vittorio Emanule, Maria Gabriella e Maria Beatrice, disapprovano pubblicamente la richiesta avanzata dal fratello e dal nipote, per giunta dubitando del fine umanitario a cui verrebbero devoluti i soldi.

Grandioso, oltre l'eventuale danno di risarcimento (e dico eventuale sperando che non ci sia mai un risarcimento) avremmo anche la beffa di essere stati fregati dal re. Di nuovo.